L’accettazione

In questa parabola dello sceicco Abdul-Qadir di Gilan, trovo una narrazione dell’accettazione incondizionata (di sé e quindi degli altri) che metto alla base dei rapporti umani, tutti, soprattutto ovviamente, nel mio caso, con quelli ‘terapeutici’. Non la commento, perché ne sminuirei l’effetto.

La parabola dell’albero. “Avvicinatevi all’albero (del bene e del male) e diventate il suo guardiano e il suo servitore, e acquisite la conoscenza dei due rami con i rispettivi frutti. Rimanete accanto al ramo dal frutto dolce (che sia il vostro nutrimento e la vostra fonte di energia!), e state attenti a non avvicinarvi all’altro ramo e a mangiare il suo frutto, ché la sua amarezza non vi uccida… e quando questi frutti vi saranno offerti, e il dolce non potrà distinguersi dall’amaro, e comincerete a mangiarli…allora potrete mettere l’amaro in bocca”.

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