La ‘prescrizione del sintomo’ nel XIII secolo.

Molte terapie con approccio cosiddetto ‘strategico’ si avvalgono di alcune tecniche comunicative come quella chiamata appunto ‘prescrizione del sintomo’. Eccone un’antica versione del poeta persiano Sa’di. Naturalmente, ‘prescrivere il sintomo’ è il nome moderno di una tecnica psicologica, che consiste nel prescrivere il comportamento sintomatico al cliente per aiutarlo a liberarsene. Nella versione di Sa’di ci sono altre implicazioni che riguardano il tema della conoscenza. Ad ogni modo, molte delle nostre difficoltà esistenziali si ‘costruiscono’ intorno alla rigidità delle versioni della realtà che raccontiamo.

Un Re viaggiava su una nave con uno schiavo persiano che non aveva mai visto il mare. Questo tremava con tutto il corpo e gemeva, si lamentava continuamente della traversata penosa e terrificante. Provocò tanto disturbo che il piacere del Re ne fu rovinato, poiché nessuno poteva suggerire un rimedio. Un uomo sapiente che si trovava a bordo domandò al Re l’autorizzazione di parlare allo schiavo per provare a tranquillizzarlo. Il permesso fu accordato volentieri e sull’ordine dell’anziano, una corda fu attaccata attorno alla vita dello schiavo; fu gettato in mare in un tal modo che egli ingoiò una grande quantità d’acqua e fu per metà sott’acqua. Finalmente, lo si riportò a bordo e per il seguito restò seduto tranquillamente nel suo angolo. Il monarca stupito domandò: “Qual è il segreto di tutto questo?” Il derviscio rispose: “Non conosceva l’agonia dell’annegamento e non poteva dunque apprezzare la sicurezza relativa che dà una nave; è così che un uomo che ha provato a essere povero apprezza il valore della prosperità”.

O voi che siete sazi, non amate il pane d’orzo, Io amo tutto ciò che vi sembra sgradevole. Per le Huri del Paradiso, il Purgatorio sarebbe l’Inferno. Per gli abitanti dell’Inferno, il Purgatorio è il Cielo. C’è una grande differenza fra colui che tiene il suo amore fra le braccia e colui che guarda la porta con speranza.

Saʿdi di Shirāz (Golistān, Il Roseto, Libro primo, racconto 7, traduzione dal francese di Aldo Strisciullo da Le Jardin de Roses, 2021, Albin Michel, traduction et préface de Omar Ali Shah)

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